Stasera in tv Elio Germano in un film che ha conquistato tutti: 4 Nastri d’Argento e un capolavoro che lascia il segno

In sintesi

  • 🎬 La tenerezza
  • 📺 Rai 3 HD alle 21:05
  • 💔 Un film drammatico che esplora le fragilità e le difficoltà nei rapporti familiari nella Napoli borghese, con interpretazioni intense e una regia raffinata, premiato con 4 Nastri d’Argento e 1 David di Donatello.

La tenerezza, Elio Germano, Gianni Amelio, Napoli borghese, Renato Carpentieri, Nastro d’Argento: questa sera in TV la qualità inanella i suoi nomi migliori. Se la domanda è “Cosa vedere stasera in TV?”, la risposta non lascia dubbi: su Rai 3 HD alle 21:05 arriva “La tenerezza”, il film intenso e struggente che ha conquistato pubblico e critica nel 2016, portando a casa 4 Nastri d’Argento e un David di Donatello grazie a interpretazioni magistrali e una regia raffinata. Pronti per un viaggio tra le fragilità familiari nascosto tra i palazzi più eleganti di Napoli?

La tenerezza, Gianni Amelio e la Napoli borghese: uno sguardo autorevole

Dimenticate la città vibrante dei cliché o la Napoli maledetta delle periferie: “La tenerezza” si muove elegante tra le stanze silenziose della borghesia, pennellando una metropoli dove il benessere va spesso a braccetto con l’incapacità di amare. Gianni Amelio, da sempre maestro nell’indagare le dinamiche familiari e le ferite dell’anima (“Il ladro di bambini”, “Così ridevano”, “Le chiavi di casa”), con questo film esprime la sua maturità più densa: la camera indugia sulle espressioni mancanti, sui gesti a metà, sui silenzi che parlano dritto al cuore di chi guarda.

La sceneggiatura – adattamento dal romanzo “La tentazione di essere felici” di Lorenzo Marone – ruota tutta intorno a Lorenzo (uno straordinario Renato Carpentieri, qui al suo meglio e finalmente premiato da protagonista), avvocato pensionato e cinico per autodifesa, incapace di dialogare con i figli e a disagio con il proprio dolore. L’arrivo nell’appartamento di fronte di una giovane coppia, Fabio (Elio Germano in una delle sue prove più sottili) e Michela (Micaela Ramazzotti), sembra rimettere in moto il cuore addormentato di Lorenzo. Ed è proprio nel confronto col nuovo che si gioca il senso profondo del film: la tenerezza come possibilità di redenzione.

Cast, interpretazioni e i premi di “La tenerezza”

Il cast di La tenerezza è pura attorialità di razza: Carpentieri, Germano, Ramazzotti e una misurata Giovanna Mezzogiorno intavolano una danza drammatica dove nessuno è buono o cattivo, piuttosto spaventato dalle proprie mancanze e in cerca, a modo suo, di un appiglio. Germano, che negli anni ha reso credibili filosofi tormentati e criminali, qui mostra la fragilità silenziosa di un uomo annaspante sotto la superficie di una felicità di facciata. Ramazzotti è la delicata Michela, portatrice di calore e meraviglia, motore del cambiamento “possibile”. Mezzogiorno conferma solidità e carisma, mentre Greta Scacchi aggiunge un tocco internazionale alla dimensione profondamente italiana del racconto.

  • Renato Carpentieri: Lorenzo, avvocato alle prese con i fantasmi familiari
  • Elio Germano: Fabio, giovane padre dalla sensibilità sofferta
  • Micaela Ramazzotti: Michela, figura luminosa e inquieta
  • Giovanna Mezzogiorno: Elena, figlia in cerca di riconciliazione
  • Greta Scacchi: Rossana, ex moglie mai del tutto lontana

Non è solo un film recitato bene: La tenerezza resta impressa perché ogni personaggio rivela, attraverso un dettaglio, il proprio abisso di paure e rimpianti. Ecco il vero lascito del film: scavare con pudore là dove altri melodrammi, più convenzionali, urlerebbero.

Impatto culturale e curiosità nerd

Nella storia recente del cinema italiano, La tenerezza ha segnato un cambio di tono: prendendo distanza tanto dagli eccessi “indie” quanto dagli schemi della commedia dolceamara, Amelio riporta il dramma familiare su binari realistici, privi di retorica. Napoli, qui, sembra quasi una città del Nord per compostezza e silenzio, scelta coraggiosa che ha spiazzato chi cercava le solite atmosfere partenopee. Un po’ come il cinema di Sorrentino o Martone, anche questa Napoli borghese diventa teatro di nevrosi e speranze, in senso universale.

Tra le chicche per cinefili: l’incontro tra Germano e Ramazzotti mette insieme due delle “anime” più sincere del nostro cinema, in una collaborazione inedita che funziona anche solo per sottrazione. La sceneggiatura brilla su un registro scabro, ciascun gesto pesa più di cento dialoghi: qui, si parla col cuore smarrito, non con le parole di troppo.

La fotografia compone quadri quasi pittorici, facendo della luce lo specchio degli stati d’animo dei personaggi. Il premio a Carpentieri, dopo decenni di teatro e ruoli marginali al cinema, è uno dei più meritati “colpi di scena” della stagione premi 2016/2017.

Perché vedere La tenerezza: emozione e riflessione sulla famiglia

La tenerezza” va visto (e rivisto!) per la sua forza gentile, per quella capacità di raccontare i nodi affettivi dell’Italia di oggi senza cadere nella trappola dei buoni sentimenti. È un film che commuove senza ricattare il pubblico, che spinge a interrogarsi sulla tenerezza mancata nei propri rapporti, sulla possibilità di cambiare anche quando sembra tardi. E mette in scena un’Italia vera, solo apparentemente benestante, dove la solitudine può essere abbattuta – se solo si trova il coraggio di aprirsi all’altro, in qualsiasi ruolo della vita.

Metti da parte le serie internazionali o i blockbuster senz’anima per una sera: questa sera su Rai 3 HD lasciati coinvolgere da una storia che parla di noi, di ciò che avremmo voluto dire e fare con quelli che amiamo. La vera “tenerezza” è forse questo: accorgersi che siamo tutti un po’ Lorenzo, un po’ Michela, in cerca di una carezza che a volte abbiamo paura di meritare.

Quale personaggio di La tenerezza ti rappresenta di più?
Lorenzo l'avvocato cinico
Fabio il padre fragile
Michela la figura luminosa
Elena in cerca di riconciliazione
Rossana l'ex mai lontana

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