Stasera su Rai 3 Settembre con Barbara Ronchi e Bentivoglio: due David di Donatello per il film che nessuno si aspettava così bello

In sintesi

  • 🎬 Settembre
  • 📺 Rai 3 HD, ore 21:20
  • 🧩 Un film corale che racconta la complessità delle relazioni umane e delle crisi esistenziali, seguendo le vite intrecciate di personaggi in cerca di un nuovo inizio, tra rimpianti, speranze e desiderio di cambiamento, ambientato in una Roma autentica e premiato ai David di Donatello e Nastri d’Argento.

Settembre, Giulia Steigerwalt, Barbara Ronchi e Fabrizio Bentivoglio: sono questi i nomi forti che accendono la prima serata di oggi, venerdì 1 agosto, su Rai 3 HD (ore 21:20). Un’opera che ha conquistato pubblico e critica, trionfando ai David di Donatello e brillando ai Nastri d’Argento. E non parliamo solo di riconoscimenti: “Settembre” è la perfetta incarnazione di un cinema italiano che sa raccontare la complessità delle relazioni con delicatezza e profondità, muovendosi tra crisi esistenziali, rimpianti e piccole speranze quotidiane.

Settembre, Giulia Steigerwalt e cast: un film generazionale sui destini sospesi

Diretto da Giulia Steigerwalt – al suo esordio come regista dopo una solida carriera da sceneggiatrice (“Moglie e marito”) – Settembre è un mosaico di vite intrecciate che racconta, con uno sguardo quasi chirurgico, il momento in cui ci si accorge che la vita può (deve!) andare oltre le abitudini e i compromessi. Francesca (una superba Barbara Ronchi), ormai spenta dall’abitudine, si confida con Debora (Thony), mentre Sergio (Fabrizio Bentivoglio) – ginecologo deluso dall’amore – viene a contatto con una giovane anima affamata di esperienze e futuro.

Quello che colpisce subito è l’intreccio di umanità vera che pulsa in ogni dialogo, sguardo, esitazione: sembra di spiare tra le crepe di una quotidianità condivisa, in bilico tra senso di insoddisfazione e riscatto.

Settembre: perché oggi è un film cult e quanto contano i riconoscimenti

Non è solo il tema della crisi di coppia a dominare; è il senso di occasione mancata, di “sliding doors” infinite che si rincorrono senza mai chiudersi. Il settembre del titolo è il mese in cui riparte tutto, ma con la malinconia delle cose che potevano (forse) andare diversamente. Un sottile invito a ripensarsi, qualunque sia la nostra età. Ecco perché il film tocca corde universali e “nerd”: ogni spettatore può rispecchiarsi almeno un po’ nei percorsi dei protagonisti, sentendosi parte di una narrazione corale che sfugge alle semplificazioni stereotipate della fiction.

  • Barbara Ronchi conferma il suo talento: Francesca è un personaggio scritto e interpretato col bisturi, fragile eppure vibrante di vita repressa.
  • Fabrizio Bentivoglio regala un ritratto commovente di fallimento e nuova speranza, col suo stile minimalista (forse uno dei suoi ruoli più riusciti nell’ultimo decennio).

Alla regia, la penna affilata di Steigerwalt (già brillante davanti e dietro la macchina da presa) crea una specie di universo parallelo familiare e credibile, dove il non detto vale quanto i dialoghi. Curiosità per cinefili: alcune scene sono state ispirate da vere confidenze raccolte dalla regista tra amici (rimescolate e rielaborate), e la naturalezza dei dialoghi è frutto di un’improvvisazione controllata che regala freschezza e autenticità.

Perché vedere “Settembre” stasera su Rai 3 HD

Non capita spesso che un film d’esordio vinca ben due David di Donatello e collezioni premi e candidature ai Nastri d’Argento. Già questo è un campanello d’allarme per chi ama la grande narrazione italiana, fatta di personaggi imperfetti e dialoghi memorabili.

Ma “Settembre” si fa ricordare soprattutto perché parla di noi – delle promesse fatte a vent’anni e disilluse a quaranta, del senso di inadeguatezza che ci accomuna nella ricerca di un nuovo inizio. La fotografia di Roma e delle sue periferie restituisce quello che siamo: spaesati, desiderosi di sentirci finalmente al centro della nostra storia.

Per i più attenti ai dettagli: l’intero girato utilizza location vere e non ricostruite, dettaglio che aggiunge spessore al ritratto generazionale e a quella sensazione di realtà sospesa fra piccoli dolori e possibili rinascite.

L’impatto di Settembre sulla cultura pop italiana e sul cinema contemporaneo

Nel mare magnum dei drammi contemporanei, “Settembre” piace proprio perché rifugge il melodramma “all’italiana” per restare in zona understatement, quasi minimalista e pieno di sfumature. Ha riportato al centro la figura di attrici come Barbara Ronchi e Thony, già amate da una generazione cresciuta a cavallo tra indie e mainstream, e ha lanciato definitivamente l’originalità di Giulia Steigerwalt come autrice.

Dopo la sua uscita, non sono mancati dibattiti sui social e nei podcast più seguiti tra chi considera “Settembre” uno specchio impietoso e delicato sulla crisi di mezza età, con il merito di non rinunciare mai (nemmeno quando sembra tutto perduto) a cercare una fiammella di speranza.

Chi ama leggere tra le righe, troverà stasera su Rai 3 HD un piccolo grande film: l’occasione perfetta per lasciarsi sorprendere da uno sguardo nuovo sul cinema nostrano e tornare a credere che il futuro, a volte, comincia davvero a settembre.

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