In sintesi
- 🎬 Suburra
- 📺 Rai Movie HD, ore 21:10
- 🕵️♂️ Un intenso crime-noir ambientato a Roma, che racconta intrecci di politica, Chiesa e criminalità, mostrando la corruzione e la crisi morale della Capitale attraverso personaggi memorabili e una regia d’impatto.
Suburra, Pierfrancesco Favino, Stefano Sollima, Roma: se cerchi un film capace di scuotere le coscienze e raccontare la faccia nascosta del potere, la proposta di stasera su Rai Movie HD (alle 21:10) è semplicemente imperdibile. Suburra, diretto dal “maestro del crime” Sollima e tratto dal corrosivo romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, è un viaggio cupo dentro le vene intossicate della Capitale. Politica, Chiesa e criminalità si danno appuntamento per quella che è a tutti gli effetti la notte più lunga d’Italia.
Suburra e Roma: il film che ha raccontato la Capitale come nessuno prima
C’è chi dice che Suburra abbia anticipato lo spirito (e i demoni) del nostro Paese più della cronaca: la sua uscita nel 2015, infatti, arriva a ridosso degli scandali di Mafia Capitale, ma la storia che narra appare già profetica e spaventosamente calzante. Siamo nel novembre 2011, Roma è avvolta da una pioggia costante — quella sporcizia morale che cade ovunque e sembra non poter più essere lavata via. Mentre sulle prime pagine impazzano le notizie delle dimissioni di Berlusconi e si immagina l’abdicazione di Papa Ratzinger, tra Ostia e i Palazzi del Potere si snodano alleanze e tradimenti, amicizie deformate dal denaro e dalla paura.
La cornice (che è quasi una condanna) è quella dell’assenza dei “padri”: chi guida davvero questa società alla deriva, quando le massime autorità — politica e spirituale — mollano la presa? Una domanda che il film rilancia con cinismo, puntando però la telecamera dritta sugli uomini e le donne costretti a sopravvivere tra ambizioni frustrate e occasioni perdute.
Il cast di Suburra: una generazione di interpreti che fa scuola
Suburra, inutile dirlo, è anche uno spettacolo attoriale da antologia. Da un lato Favino – perfetto nella sua deriva di politico senza più appigli – e Amendola, qui in una delle sue performance più cupe nei panni del “Samurai”, burattinaio tra criminalità e potere. Dall’altro Alessandro Borghi e Greta Scarano, una coppia che vive d’intensità e disperazione sulle spiagge ostili di Ostia. E poi Elio Germano, camaleontico e disturbante, ancora una volta magnetico come pochi.
Per molti di loro, Suburra è il film svolta: se Favino e Germano erano già stelle affermate, il vero salto lo compiono Borghi e Scarano, diventati volti simbolo del cinema italiano più giovane, impegnato e pop.
Suburra: il crime italiano che si è fatto mito
I nerd del cinema crime troveranno decine di strizzate d’occhio: dalla colonna sonora internazionale degli M83 (una scelta che conferisce al film un respiro quasi da thriller metropolitano alla Michael Mann) alle citazioni visive dei grandi noir francesi e americani. Eppure, mai nulla risulta derivativo. Suburra è italiano fino al midollo: la fotografia umidiccia, le auto impantanate nei sottopassi di Roma, la crudeltà morale sempre un passo avanti alla legge. La regia di Stefano Sollima, abituato a muoversi tra storie criminali (Romanzo Criminale, Gomorra – La serie) riesce a fondere insieme denuncia sociale, tensione e puro spettacolo. Sono sequenze che ti restano addosso, insieme a quel senso di disagio solo quando il vero male è troppo vicino al quotidiano.
- 2 Nastri d’Argento, nomination ai David di Donatello
- Incassi ottimi (oltre 4,5 milioni di euro), accoglienza critica e pubblica alle stelle
Il valore culturale? Enorme: Suburra è entrato nell’immaginario collettivo, tanto da dare vita a una fortunatissima serie Netflix – prima produzione italiana della piattaforma – che approfondisce le stesse atmosfere ma sposta il focus su personaggi e storie nuove.
Curiosità su Suburra: aneddoti da veri fanatici
Sollima dedica il film al padre, grande regista del poliziottesco: un passaggio generazionale che si sente tutto.
Il romanzo di De Cataldo e Bonini uscito PRIMA che Mafia Capitale venisse alla luce: la realtà imita la fiction, o viceversa?
Grandissima parte delle scene girate davvero a Ostia, quartiere simbolo delle infiltrazioni criminali e divenuto esso stesso protagonista silenzioso.
La pioggia, quasi sempre presente, diventa simbolo di una pulizia che però non arriva mai.
Se vi piacciono i film che non fanno sconti, che lasciano il segno e che raccontano l’Italia per come non vogliamo (ma dobbiamo) vederla, Suburra va visto e rivisto. Stefano Sollima e il suo cast senza paura firmano un noir che sembra già un classico e che – a distanza di anni – resta una delle fotografie più coraggiose e attuali della nostra società in crisi di valori.
Stasera la “Suburra” torna su Rai Movie HD alle 21:10, pronta a ricordarci quanto sia sottile il confine tra fiction e cronaca.
Preparati: la pioggia che cade è solo l’inizio.
Indice dei contenuti