In sintesi
- 🎬 Buongiorno, notte
- 📺 Rai 3 HD, ore 21:20
- 🕰️ Racconta il rapimento di Aldo Moro nel 1978 dal punto di vista di Chiara, una giovane terrorista delle Brigate Rosse, esplorando le tensioni psicologiche e morali dei sequestratori e offrendo una visione innovativa e poetica della storia italiana recente.
Marco Bellocchio, Maya Sansa e Aldo Moro sono le entità chiave di una delle visioni più potenti e coraggiose della nostra recente memoria televisiva: questa sera, Rai 3 HD accende i riflettori su “Buongiorno, notte”, film generatore di discussione, emozione e nuove prospettive. Un appuntamento imperdibile per tutti quelli che amano il cinema italiano d’autore e che non hanno paura di affrontare i fantasmi della storia contemporanea.
“Buongiorno, notte”: la storia italiana vista da dentro
Andato in scena per la prima volta nel 2003 e già consacrato dalla critica, il film di Marco Bellocchio ripercorre i 55 giorni del rapimento Moro nel 1978, una delle ferite più profonde nella nostra memoria civile. Ma la vera forza creativa della pellicola è la scelta ardita: la narrazione dal punto di vista di Chiara (Maya Sansa), giovane terrorista delle Brigate Rosse. La domanda è: esiste un’umanità anche nel carnefice? E se sì, come coesistono normalità e barbarie nella routine di chi sequestra e minaccia la vita di uno statista?
Lo spettatore si trova trasportato nell’appartamento prigione e nella routine schizofrenica di Chiara, che si divide tra la missione fanatica e i gesti ordinari di una giovane donna degli anni Settanta. Il regista fa scivolare la narrazione tra realismo e sogno: le visioni notturne di Chiara, il peso della colpa, la disillusione politica che filtra nelle crepe della coscienza rivoluzionaria.
Una scelta registica da vero nerd: Bellocchio e la riscrittura del mito
L’approccio intimista della narrazione trasforma “Buongiorno, notte” in un’esperienza quasi straniante e assolutamente innovativa nella ricostruzione degli anni di piombo. Bellocchio, noto per titoli cult come “I pugni in tasca” e “Vincere”, qui sfida il rischio del déjà-vu storico e fa centro proprio spostando la camera sulla psicologia dei sequestratori. Il risultato è una pellicola che fa detonare la mitologia della Storia con la potenza di un sogno inquieto.
Punto di forza assoluto è la performance di Maya Sansa, sospesa tra trasporto ideologico e una femminilità devastata, capace di farci sentire sulla pelle la tensione di chi passa le proprie giornate fra una spesa al mercato e la sorveglianza armata della “camera della morte”. Accanto a lei brillano Luigi Lo Cascio, Pier Giorgio Bellocchio e una menzione d’obbligo a Roberto Herlitzka, che nella parte di Aldo Moro regala un’interpretazione magistrale in grado di far vibrare lo spettatore tra dignità, fragilità e una consapevole rassegnazione all’irreparabile.
Perché guardare “Buongiorno, notte” questa sera su Rai 3 HD?
- Per scoprire una rilettura innovativa e anche disturbante di una vicenda ancora attualissima nella storia politica e sociale italiana
- Per godere di un cinema italiano d’autore contemporaneo, fatto di idee, poesia e scelte registiche mai banali
- Per la colonna sonora: il celebre uso di “Shine On You Crazy Diamond” dei Pink Floyd in una scena che resterà per sempre nella memoria degli spettatori
Non è solo una cronaca, ma una riflessione esistenziale potentissima: il film utilizza la dimensione del sogno e dell’incubo per scavare nelle motivazioni umane e nelle zone d’ombra della coscienza. La scelta di Bellocchio di dare voce a una protagonista femminile, ispirata dai fatti reali ma filtrata da una sensibilità quasi letteraria, regala al cinema civile italiano una prospettiva nuova, capace di dialogare con il presente. E attenzione ai dettagli nerd: la presenza familiare di Pier Giorgio Bellocchio (figlio del regista), le sequenze costruite come quadri viventi e il coraggio di “tradire” la realtà storica con momenti visionari che fanno riflettere sulla verità oltre i documenti.
“Buongiorno, notte”, ispirato da una poesia di Emily Dickinson, è un film imprescindibile per capire il peso delle azioni nella storia e le contraddizioni di chi si trova – suo malgrado o meno – dalla parte sbagliata della Storia. Una visione che resta addosso, tra tormento e bellezza, molto dopo che i titoli di coda sono scivolati via.
Indice dei contenuti