In sintesi
- 🎬 Febbre da cavallo – La mandrakata
- 📺 La7 HD, ore 21:15
- 😂 Commedia italiana cult che segue le nuove avventure di Mandrake e dei suoi amici tra scommesse, truffe rocambolesche e satira sociale nella Roma popolare, con un cast iconico guidato da Gigi Proietti ed Enrico Montesano.
Febbre da cavallo – La mandrakata, Gigi Proietti, Carlo Vanzina, commedia italiana e l’immortale amico Enrico Montesano: basta citare questi nomi e per milioni di fan scatta subito la nostalgia, l’affetto, ma anche l’ironia sferzante tipica della nostra comicità migliore. Proprio così: questa sera, mercoledì 2 luglio 2025, alle 21:15 su La7 HD torna un vero cult del cinema popolare del nuovo millennio! Preparatevi a scommettere – solo in senso figurato, si intende – e rivivere le atmosfere irresistibili di una Roma sognante, malinconica e genuina, nella compagnia degli sfasciatissimi eroi delle corse.
Febbre da cavallo – La Mandrakata: il grande ritorno di una leggenda tra commedia italiana e cult
C’è chi scommette sempre sulla fortuna e chi sulla tradizione: Febbre da cavallo – La mandrakata, diretto da Carlo Vanzina nel 2002, rappresenta entrambe le cose. Il film è il sequel ufficiale del mitico “Febbre da cavallo” del 1976, per molti la commedia italiana per antonomasia sulle gesta tragicomiche dei giocatori d’azzardo. La pellicola riportò in auge (ben 26 anni dopo!) Bruno Fioretti detto Mandrake, interpretato dall’inimitabile Gigi Proietti, ormai figura mitica della comicità romana e non solo.
La storia riparte da dove ci aveva lasciati Steno: Mandrake, sempre più affezionato alle sue scaramanzie e ai suoi sogni di grandezza all’ippodromo, finge di essersi “messo la testa a posto”, ma l’illusione dura poco. Ha con sé una nuova squadra di sognatori (e creduloni): il timido Micione, il nerd eterno studente “l’Ingegnere”, e poi i nuovi arrivi Aurelia e Faiella – ognuno con le proprie manie, sfighe e sogni di riscatto. Quando a Montecatini scovano uno scadente cavallo sosia di un campione, parte la “mandrakata”: una truffa rocambolesca, all’italiana, che tra equivoci e disastri promette risate autentiche e qualche amara verità.
Il cast: una squadra di icone della commedia italiana
A dare vita a questa stangata popolare c’è una squadra di attori iconici: la maestria di Gigi Proietti nei panni di Mandrake, la verve di Enrico Montesano che riprende il ruolo di Pomata (immutabile, irriverente e magnificamente caciarone), la presenza di Nancy Brilli (Lauretta), i brillanti Rodolfo Laganà e Andrea Ascolese, la pungente Emanuela Grimalda e il tragicomico Stefano Ambrogi. Un perfetto equilibrio tra vecchie glorie e nuove leve, per un film profondamente romano ma universale nella sua capacità di raccontare il vizio del gioco e la voglia di riscatto di tutti quei “mandrake” che, pur sapendo di perdere, non smettono mai di sperare.
- Gigi Proietti: iconico, dalla risata folgorante e umanissima, Mandrake è la perfetta sintesi del “tifoso medio” sempre pronto a inseguire il colpo di fortuna.
- Enrico Montesano: insostituibile (e autoironico) nel riferirsi a se stesso come parte di un duo comico letteralmente entrato nella storia. Rivederli insieme è come risentire “Roma Capoccia” dopo una trasferta all’estero: casa, cuore, ironia.
Mandrakata: tra folklore romano, nostalgia e satira sociale
Rispetto al primo “Febbre da cavallo”, la Mandrakata ha la forza e la leggerezza di un revival costruito con rispetto: i riferimenti e gli omaggi ai momenti cult abbondano, ma non mancano nuovi siparietti e situazioni memorabili. É una commedia di equivoci, presa in giro bonaria delle nostre ossessioni nazionali: la scommessa, il “colpaccio”, la scalcinata genialità all’italiana. In sottofondo la Roma delle trattorie, degli ippodromi di periferia (Tor di Valle, Montecatini), il dialetto che diventa poesia e la battuta sempre pronta a stemperare l’ennesima sconfitta.
Attenzione però: la Mandrakata non è solo un’operazione nostalgia. Il film parla della fatica di cambiare (chi ci riesce davvero?), della complicità tra amici, della differenza tra fortuna vera e “mandrakate”. E sulla dipendenza dal gioco, tra le righe, offre una satira amarognola che oggi è più attuale che mai. È vero, la critica si è spaccata: chi parla di operazione simpaticissima, chi la considera solo una carezza retrò. Ma il pubblico – soprattutto quello romano e i fedelissimi della commedia tricolore – ha risposto con affetto, decretandolo (con buona pace dei puristi) “cult per intenditori”. Le medie voto? Intorno al 6/10, ma chi ama Mandrake sa che questi non si misurano in stelle… bensì in risate e bagni di folla nei palinsesti TV e sui social.
Il termine “mandrakata” da allora è nel vocabolario pop: sinonimo di colpo gobbo, trovata astuta ma destinata – quasi sempre – a finire in una grassa risata e una pizza da pagare per tutti.
Alcune scene sono ancora oggi virali e citate dagli irriducibili delle corse e dei “tornei da bar”: provare per credere durante una cena tra amici!
Il lascito della Mandrakata nel cinema italiano
Il vero impatto culturale della Mandrakata? Aver saputo ricucire in modo credibile passato e presente della commedia italiana, ricordandoci quanto fossero geniali i nostri “piccoli truffatori” – simpatici, ingenui e perdenti – e quanto sia necessario sorridere dei nostri difetti. Smorza la malinconia di chi sa che certe magie non tornano davvero, ma consola con la certezza di una risata collettiva, oggi più che mai necessaria. Questa sera fatevi un regalo: tuffatevi di nuovo nel folklore, nel lessico e nella voglia di vivere “da mandrake” di Proietti, Montesano e della squadra Vanzina. E occhio a non scommettere troppo… almeno a parole!
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